Tipologia di fibre muscolari: una percentuale elevata di fibre veloci, in particolar modo del sottotipo IIx, comporta una maggiore velocità di contrazione muscolare e quindi una maggiore esplosività e rapidità.

Sezione trasversa del muscolo: maggiore è la sezione trasversa e maggiore è la tensione che il muscolo è in grado di produrre; ciò vale soprattutto per alcune qualità come la forza isometrica e la forza massima dinamica. Essendo però diverse le caratteristiche che determinano le qualità neuromuscolari, è errato ritenere importante lo sviluppo della massa muscolare (e quindi della sezione trasversa) per tutti gli sport; vedi alcune discipline come il salto in lungo, il salto in alto e tutti quegli sport in cui gli atleti sono suddivisi per categorie di peso.

Fattori nervosi
 
Coordinazione intramuscolare: è la capacità delle fibre muscolari che compongono il singolo muscolo di contrarsi in maniera efficiente. Facendo un banale esempio, è come se tante persone dovessero sfondare una porta pesante; spingendo contro la porta uno alla volta difficilmente riuscirebbero a sfondarla, ma spingendo tutte insieme contemporaneamente le probabilità di sfondarla sarebbero nettamente maggiori. Semplificando, la coordinazione intramuscolare è la capacità del sistema nervoso di reclutare le fibre muscolari (di un singolo muscolo) in maniera più efficiente per raggiungere lo scopo voluto.
 
Coordinazione intermuscolare: è la capacità del sistema nervoso di reclutare i muscoli coinvolti nel movimento in maniera efficiente per raggiungere lo scopo voluto. A differenza della coordinazione intramuscolare vista sopra, questa qualità è riferita alla capacità del sistema nervoso di utilizzare tutti i muscoli coinvolti nel movimento (come se fosse un'orchestra) e non un solo singolo muscolo. Infatti, in un gesto atletico non necessariamente tutti i muscoli vengono contratti allo stesso modo e nello stesso istante, ma in una sequenza spazio-temporale che risulta fondamentale per l'efficacia del gesto.
 
N.B.: Altri aspetti che alcuni autori ipotizzano possano essere importanti nell'adattamento all'allenamento neuromuscolare sono le dimensioni e la funzionalità della giunzione neuromuscolare, ovvero il punto di unione tra la fibra nervosa e la fibra muscolare. Quest'incremento di dimensioni potrebbe facilitare la trasmissione dell'impulso alla contrazione e quindi anche la tensione espressa da ogni singola fibra. Attualmente sono necessari ulteriori studi sull'uomo (la maggior parte degli studi sono riferiti ad animali) per poter confermare quest'ipotesi [2].
 
Fattori contingenti
 
Fatica e attivazione muscolare: è facile intuire come la fatica (sia centrale che periferica) possa influire sulla capacità del muscolo di produrre una tensione efficace; è infatti un fattore dipendente dallo stato attuale del muscolo. Allo stesso modo anche una corretta attivazione muscolare è in grado di influenzare le qualità neuromuscolari; basti pensare all'importanza del riscaldamento per raggiungere uno status ottimale prima della performance o si pensi addirittura al fenomeno della post-attivazione.
 
Carico applicato: nella figura sotto è rappresentata una semplificazione di quella che può considerarsi la contrazione muscolare; infatti, il sistema nervoso recluta le fibre muscolari e i vari muscoli (semplificati con il disegno del muscolo) in maniera tale da vincere in maniera efficace il carico applicato (che può essere un peso, un attrezzo o anche solamente il proprio corpo). Il processo è bidirezionale, cioè anche il carico applicato influenza l'attività neuromuscolare. È sufficiente pensare a un movimento come lo squat (vedi figura a fianco sinistra); maggiore è il peso da spostare (cioè il carico) e minore sarà la velocità con la quale si riuscirà a sollevarlo a pari impegno. Un altro esempio è l'utilizzo dei rapporti della bicicletta; se cerchiamo di mantenere la stessa velocità utilizzando rapporti diversi avremo una cadenza di pedalata diversa, e quindi anche una diversa attività neuromuscolare.

Stiffness: è la rigidità con la quale il sistema muscolo-tendineo reagisce al carico applicato. L'unità del muscolo e del tendine può essere considerata come una molla in grado di accumulare energia nella fase di allungamento (stiramento muscolare) e restituirne in parte nella fase successiva (di accorciamento). Come visto precedentemente, è il fattore più importante che determina l'elasticità; malgrado esistano diversi metodi per valutarla [1], attualmente si può definire come una caratteristica dipendente sia da fattori muscolari, che nervosi che contingenti.